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La preghiera nella vita degli anziani

09 Marzo 2020

In questo momento particolare del Coronavirus, in cui abbiamo paradossalmente più tempo a disposizione, propongo una riflessione sulla preghiera nella vita degli anziani. Partiamo dall’invito di Gesù rivolto a ciascuno di noi (Matteo 11,8):

1 – “Venite a me voi tutti”
Il Cristianesimo, prima di essere insieme di Verità e di Norme morali, è rapporto vivo con Gesù Cristo, il Risorto con i segni dei chiodi.
È un andare da Lui: nella Parola di Dio, nell’Eucarestia, negli altri Sacramenti, nella vita della Comunità (“La dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro” Matteo 18,15-20) e dentro a Ciascuno di noi (in forza del Battesimo, siamo abitati da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo).

2 – “Voi che siete stanchi e oppressi”
Siamo stanchi, cioè stanchezza fisica, e oppressi, cioè stanchezza psichica. Gesù, infatti, ci viene incontro nella nostra storia, con le nostre situazioni fisiche e psichiche. Il Cristianesimo è un incontro con Gesù, che entra in empatia con il nostro vissuto.

3 – “E io vi darò ristoro”
Nella Sacra Scrittura: “E Gesù che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura “(Concilio Vaticano II, Sacrosanctum Concilium, 7). Si tratta di riscoprire la Lectio divina: lettura, meditazione, orazione, contemplazione ed azione.
Nell’Eucarestia: nella celebrazione della Messa, incontriamo Gesù pane di vita; nell’Adorazione eucaristica, è uno stare davanti a Gesù, presente nella Particola consacrata. Negli altri Sacramenti, specialmente nella Confessione, che è una ripresa del Battesimo, e nell’Unzione degli infermi. Nelle preghiere della Chiesa (Liturgia delle Ore…) e della pietà popolare, specialmente con il santo Rosario.
Nella Comunità cristiana: “Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,31-46). E dentro ciascuno di noi: “Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto” Giovanni 15,1-8).

Per approfondire la nostra riflessione, proponiamo tre domande, con un primo tentativo di risposta:

1 – Come vivere, nell’oggi, la comunione con il Signore? Indichiamo due modi che si compenetrano: “Tutto quello che fate in pensieri, parole e opere, fatelo nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre” (Colossesi 3,17) e nella preghiera incessante, che è aperta all’Unione mistica (“Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, viviamo in Voi, con Voi e per Voi”).

2 – Come vivere la vecchiaia? Concepirla come una tappa della nostra esistenza, in cammino verso la pienezza: l’oggi è carico di eternità. La morte non è la fine, ma il traguardo verso la pienezza della Vita eterna con il Paradiso. Alla fine dei tempi, ci saranno Cieli nuovi e Terra nuova, Gerusalemme celeste e Risurrezione dei corpi.

3 – Come vivere la malattia? Il Signore Gesù non vuole autolesionismo e nemmeno masochismo, ma volontà di guarire, percorrendo tutte le strade mediche (fisiche, psichiche e medicali). Di fronte a malattie inguaribili, non c’é né vittimismo, né ribellione, ma capacità di offrire la nostra sofferenza a Gesù e con Lui salvare il mondo. Ricordiamo i due patroni delle Missioni: san Francesco Saverio, che ha battezzato più di 10.000 persone in India e in Giappone, e santa Teresa del Bambino Gesù, che da 15 anni fino a 24 anni ha sempre vissuto in Monastero.

Anche a nome dei due Responsabili del Movimento, Alba e Carlo, esprimo una vicinanza empatica nella preghiera e nell’affetto

Mons. Franco Cecchin
Assistente diocesano del Movimento

09
Marzo
2020